Il termine Calendario ha origine antiche e deriva da calende, il nome che i romani davano al primo giorno di ogni mese.
Non è possibile stabilire la data esatta della nascita del Calendario, ma è certo che il primo calcolo sul numero dei giorni e delle notti è stato eseguito osservando le apparizioni della Luna. Da una Luna piena all’altra passa sempre lo stesso periodo di tempo: 29 giorni e mezzo. Su questo intervallo costante e regolare, detto “lunazione”, furono costruiti alcuni dei primi Calendari dell’antichità, divisi in 12 mesi di 29 o 30 giorni alternati.
Il nostro Calendario attuale deriva da quello usato oltre duemila anni fa dagli antichi romani, che subì varie modifiche nel corso del tempo. All’inizio usavano un Calendario basato sui mesi lunari e sull’anno solare. I dodici mesi lunari di 29 giorni non bastavano a completare l’anno solare di 365 giorni, perciò, ogni tanto, aggiungevano un tredicesimo mese. Ma qualche volta si dimenticavano di farlo, così, per risolvere il problema, decisero di conservare soltanto l’anno solare e l’anno fu diviso in 12 mesi di 30 e 31 giorni, eccetto Febbraio che fu accorciato a 28 per far tornare il totale di 365. Poiché, in realtà l’anno solare dura 365 giorni e un quarto, si decise di aggiungere, ogni quattro anni, un giorno al mese di Febbraio. In latino questo giorno si chiamava bisextus, perciò ancor oggi si chiama bisestile l’anno di 366 giorni. Questa nuova versione fu chiamata calendario Giuliano in onore dell’imperatore Giulio Cesare.
Il Calendario Giuliano restò in vigore fino al 1852 quando ci si accorse che aveva 10 giorni di ritardo sul Sole: l’anno solare, infatti, è leggermente più breve di 365 giorni e un quarto e dura, per la precisione 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Per recuperare il ritardo accumulato si decise di saltare d’un colpo i dieci giorni di differenza; inoltre, per evitare che l’inconveniente si ripetesse, si decise che gli anni divisibili per 100 non sarebbero stati più bisestili, anche se di norma avrebbero dovuto esserlo.
Il Calendario Giuliano, così modificato, fu detto “gregoriano”, in onore di Papa Gregorio XIII.
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